CONSIGLI PER OTTIMIZZARE LE CURE IN GROTTA
Presso le Terme di Sciacca esiste un complesso di grotte carsiche in cui, sin dai tempi antichi, si pratica l’antroterapia
a scopo curativo. Qui la tradizione ci fa intravedere la persistenza di un particolare fenomeno che abbiamo
già definito “termalismo religioso” per la particolare commistione tra la fede in Dio e lo sfruttamento di
un fenomeno naturale. Ancora oggi, al Santo sono dedicate queste grotte e lo stabilimento sul monte.
Il dato archeologico conferma che le grotte, già frequentate dal Paleolitico (quando non erano ancora vaporose),
vennero abbandonate nel 2000 a.C., forse per l’insorgenza del vapore proveniente dal sottostante bacino
idrotermale ed adattate a luogo di cura solo nel V secolo a.C., quando il vapore venne concentrato in un
piccolo ambiente, dotato di sedili (dato archeologico). E’ qui che si suda stando seduti, e meno si
lavora e più ci si sana, in un ambiente caldo a 39°, con un’umidità del 100%. E’ questo uno di quei
pochi casi in Italia (solo quattro grotte sono caldo umide, ma Sciacca è l’unica in ambiente carsico,
direttamente collegata al bacino termale) in cui l’umidità è causa di salute: infatti, normalmente
il corpo comincia a sudare per raffreddare la superficie, ma qui l’alta umidità non permette il
fisiologico raffreddamento, per cui la temperatura corporea e con essa il metabolismo, il sistema cardiocircolatorio e quello renale vengono fortemente sollecitati. La grotta non può, quindi, andar bene per tutti: la devono evitare gli scompensati, chi ha tumori, chi ha grosse alternanze nella pressione del sangue, chi ha tumori, fatti infiammatori acuti, gravi patologie cardio-respiratorie; per il resto, chiunque entra ne può beneficiare e spesso in modo rapido, anche se i primi effetti normalmente si registrano dal secondo anno continuativo di cure. Di seguito, si forniscono alcuni suggerimenti per rendere questa cura in grotta ancora più efficace, precisando che questi criteri vengono dall’esperienza personale di chi scrive che, avendo lavorato in ambito sanitario, ne ha usufruito personalmente e per molti anni.
Innanzitutto, con riferimento anche a molti medici di fine Ottocento, si ritiene che una purga fatta
qualche giorno prima di iniziare la cura non può che preparare bene al ciclo di cura. Oggi si è persa l’abitudine di purgarsi, ma i nostri nonni ne conoscevano i vantaggi, tanto che si purgavano con la stessa Acqua Santa (oggi di portata ridotta e comunque non disponibile) o con l’Acqua Solfurea (che veniva fatta raffreddare): l’obiettivo è allontanare i fecalomi e pulire l’organismo che, in tal modo, meglio si prepara allo shock termico che – altrimenti – può innescare un processo di messa in circolo di tossine (sostanze nocive) a partenza proprio dall’intestino. Altro consiglio è quello di non bere bevande ghiacciate durante il periodo di cura e, subito dopo ogni uscita dalla grotta, ristabilire la componente d’acqua perduta bevendo dopo la reazione (cioè il periodo di riposo dopo l’antroterapia) un abbondante infuso di erbe depurative, consigliatovi dall’erborista e portato in un thermos fino al camerino di reazione. E’ consigliabile una tisana depurativa per fegato e reni, come ad esempio foglie di carciofo, tarassaco, radici di gramigna, foglie di ortica, barbe di mais, semi di finocchio. In questo modo alla sauna naturale, eseguita a digiuno, si accompagna una bevanda salutare. Se poi volete coniugare ai benefici fisici anche i benefici spirituali, recatevi presso la soprastante Basilica di san Calogero e ringraziate Dio (come suggerisce una lapide posta sopra l’ingresso della grotta), autore di questo fenomeno unico in Sicilia e nel mondo.
LE GROTTE VAPOROSE DI SCIACCA
BENE DELL’UMANITA’
Le grotte vaporose del Cronio si trovano alle spalle di Sciacca, ad una altezza di 386 metri.
Tali cavità sono utilizzate ancora oggi come luogo di cura adatto alle malattie artroreumatiche
croniche, come ad esempio l’artrosi, per le quali non esistono grandi risorse mediche.
Eppure gli effetti di un ciclo di cure (due settimane) dentro tali ambienti caldo-umidi
risultano sicuramente vantaggiosi, come riportano coloro che le frequentano abitualmente
da tutta la Sicilia e dall’area continentale.
Gli aspetti legati a questo ambiente hanno valenza pluri-disciplinare, se si pensa che si
tratta di un luogo archeologico, frequentato dall’uomo sin dal Paleolitico; un luogo di
diffusione della cultura religiosa, ad opera del santo eremita Calogero; un luogo di ricerche
speleologiche, perché all’interno del monte esiste un complicato reticolo carsico; un affascinante
laboratorio di ricerche geologiche che ancora non fornisce una risposta esauriente sul
collegamento con le acque termali sottostanti, da cui il vapore proviene.
Tutti questi aspetti culturali hanno trovato negli anni Ottanta una interessante esposizione
nell’Antiquarium posto sopra lo stabilimento collocato lungo il pendio del monte, nei pressi della Basilica di San Calogero.
Nelle vicinanze è ancora visitabile la grotta del Santo, in cui visse l’eremita Calogero,
che indicò una nuova via per utilizzare le grotte al servizio degli uomini, mentre prima erano
state sede di culto pagano per divinità sotterranee.
Vale la pena precisare che dentro la grotta dell’Eremita, che è asciutta perché isolata dalle
altre, si trova un pannello di mattonelle decorate raffigurante il Santo, che - per la data
posta in alto (1545) -costituisce la maiolica con la data più antica di Sicilia.
Torniamo al valore delle cure sudatorie. Dopo la visita di ammissione ed aver pagato un piccolo
ticket (le cure sono convenzionate con il Servizio sanitario nazionale), l’utente si spoglia
in apposti camerini e si dirige con il suo accappatoio all’ingresso delle grotte, dove proverà
la calda sensazione di trovarsi immerso nei vapori, alla temperatura di 37-39°:
un’esperienza unica che lascia un ricordo profondo perché fortemente connaturato a sensazioni
ancestrali dell’uomo. Cambiano i tempi, infatti, ma la cura sudatoria avviene in questo
luogo sempre allo stesso modo, da oltre millecinquecento anni (come la ricerca archeologica
ha accertato): ci si siede vestiti del solo costume su delle sedie in pietra, si aspetta
per circa una ventina minuti e poi si esce per il periodo di reazione che si trascorre
nel proprio camerino.
Conviene qui dare anche alcuni consigli per ottimizzare tale cura. Intanto è consigliabile
effettuarla completamente a digiuno per avviare un utile processo di depurazione interna,
che coinvolge tutto l’organismo; dopo la reazione (distesi sul letto, con qualche coperta)
il paziente farà una doccia, anche se di per sé la cura non lascia cattivi odori, né si
avvertono gli odori degli altri perché vi è nelle grotte un notevole ricambio d’aria che
va dai 6 ai 12 metri cubi al secondo. Uscendo dallo stabilimento l’utente starà attento
a non esporsi a correnti fredde ed eviterà di dover viaggiare ogni giorno, pertanto è
preferibile che alloggi in zona per evitare ulteriori stress corporei. Infatti, durante
il giorno si avvertirà un particolare stato di fiacca ed una tendenza alla sudorazione,
anche per le piccole attività: è un buon segno che la cura è efficace, ma se dovesse
assumere aspetti consistenti è meglio fermarsi e concedere alla cura qualche giorno
di riposo, per superare la cosiddetta crisi termale.
Alla cura sudatoria, può seguire un massaggio, locale o generale, in appositi camerini, con personale preparato.
Giuseppe Verde
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