Prevenire con lo Yoga
E' più facile prevenire che curare: lo Yoga gioca un ruolo
importantissimo
in questa affermazione. Trattandosi di un sistema olistico (che
interessa
tutto l'organismo, anche nei suoi aspetti mentali), lo Yoga risulta
un'ottima
pratica contro le malattie del vivere moderno: ipertensione, stitichezza,
cattiva digestione, malattie psicosomatiche ed altro ancora.
Per mantenersi in salute, basterebbero tre sedute settimanali di
15 minuti (utilizzando le posizioni Yoga) ed altri 15 minuti - eventualmente
- per praticare
la respirazione Yoga, che ha effetti profondi e immediati.
Curarsi con lo Yoga
La cura con lo Yoga è essenzialmente un'auto-cura, in cui
il soggetto agisce consapevolmente sul suo stato di salute e lo
modifica. All'inizio è certamente necessaria una figura di
riferimento, una guida qualificata per la terapia, da
cui ricevere le indicazioni necessarie (molte sono contenute nel
mio volume
Yoga curativo,vedi pubblicazioni). Va precisato che, una
volta appresa la pratica, lo Yoga si può praticare in autonomia,
perchè vale il concetto che ognuno è responsabile
- in parte - del suo stato di salute e lo Yoga è un ottimo
sistema per agire efficacemente su se stessi e con responsabilità.
Riabilitare con lo Yoga
Modificando alcune posizioni ed alcuni esercizi respiratori, si
possono ottenere
degli ottimi strumenti da integrare nella riabilitazione di malattie
muscolo-
scheletriche e neurologiche. La pratica, in questo caso, va eseguita
sotto
il controllo di un fisioterapista, esperto anche nella disciplina
Yoga, che adotterà quanto della pratica Yoga può mettere
in pratica un soggetto con limitate capacità
motorie.
Mantenersi in forma con lo Yoga
Tra
le proposte che offre lo Yoga per potenziare lo stato di salute
e mantenersi in forma, la sequenza del "Saluto al sole"
risulta essere una delle più interessanti ed efficaci. Non
essendo un'asana (posizione), la sua esecuzione è molto dinamica
e prevede che ad una flessione totale del rachide segua una completa
estensione: gli effetti sulla circolazione, sull'apparato endocrino
e sul sistema muscolo-scheletrico sono notevoli.
Si pratica il più possibile svestiti, preferibilmente all'aperto,
di primo mattino, davanti al sole nascente. In piedi, con le mani
giunte al petto (fig. 1), sollevare
le braccia verso l'alto (fig. 2) prendendo
l'aria, poi espirando portare le mani verso terra: non importa se
non riuscite le prime volte a tenere le ginocchia distese (fig.
3).
Da questa posizione, allungare la gamba sinistra verso dietro (fig.
4) e sollevare le braccia, inspirando (fig.
5).
Poggiate ora le mani a terra, fate un saltello ed invertite la posizione
delle gambe, portando la destra indietro (fig.
6), espirando. Alzate le braccia ed inspirate (fig.
7).
Adesso, poggiate le mani a terra ed - espirando - riunite le gambe
indietro con le ginocchia distese e cercando di portare gradualmente
i talloni verso terra (fig. 8). Inarcare
la schiena abbassandovi verso il pavimento ed inspirate, dirigendo
lo sguardo al soffitto (fig. 9).
Ritornare nella posizione "a ponte " (fig.
10) espirando e, con un saltello, portare le gambe in avanti
(fig. 11). Facendo un respiro, sollevarsi
e allargare le braccia formando un largo cerchio e riunendo le mani
davanti al torace (fig. 12), come nella
posizione iniziale.
Questo
costituisce un ciclo completo del "saluto al sole" che
si può ripetere consecutivamente, per diverse volte, durante
una seduta.
(Testo
di G. Verde, foto di P. Pilato, disegni di P. Montalbano)
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